domenica 5 agosto 2012

Se la coperta è un ventaglio..

Alzi la mano chi, tra gli Psi-qualcosa, alla domanda "che accidenti è un oggetto transizionale?" non ha risposto almeno una volta tirando in ballo la coperta di Linus.   

Eheheheh. 
Nessuna mano in alto, molti arresi.  

Lo so, lo so.
Poco male. 
L'esempio è perfetto: l'oggetto transizionale in fondo è un antidoto che scegliamo, o ci fabbrichiamo, contro la solitudine e il non-controllo dell’Altro quando lo scopriamo libero e capace di renderci, per un istante o per sempre, mancanti... e svuotati della nostra onnipotenza illusoria. 
Un tessuto morbido che ci aiuta a sostenere la nostalgia della pelle che amiamo.
Una coperta per affrontare il freddo dell'assenza e scivolare in un sonno fiducioso. 

Che la questione non riguardi solo i bambini, poi, è ormai cosa nota, anche se spesso meno evidente.

Tutto sommato non fa una piega la coperta, insomma.

Oppure si? 
 A Ballar'home si, e più d'una. Tante quante quelle di un ventaglio almeno. 

Quale bambino o adulto sceglierebbe come oggetto transizionale una coperta a Palermo, a Luglio?
L'esempio scricchiola.

Vi dico la mia: riesco ad addormentarmi solamente con ventaglio in mano, sventolando piano e ritmicamente. Ad un certo punto il ventaglio casca sul letto, ma accade solo qualche secondo prima che io sia definitivamente crollata fra le braccia di Morfeo, quando il fedele ventaglio ha ormai portato a termine la sua consegna.
A quel punto -  e solo a quel punto - possono andare in onda i sogni d'oro.

Senza ventaglio notturno io vado un pò in panico. 
Solo "un pò" ... perché in effetti, avere superato l'asilo da qualche tempo, dà qualche leggero vantaggio nell'area dei fenomeni transizionali.

Certo, più che il sostituto simbolico di un oggetto d’amore, il mio ventaglio sembrerebbe un rimedio contro la mancanza d’aria, nell’afa di certe notti palermitane. 
Ma questo è un dettaglio riservato ad osservatori poco fantasiosi.

Mi viene in mente che il buon Winnicott ebbe a dire che l’uso dell’oggetto transizionale è per un bambino la prima esperienza di creazione simbolica.
Però!
Bè se la mettiamo così, non deve esser niente male il ventaglio come simbolo!

Consulto l’oracolo Google.
Mi rivela che secondo più d’una tradizione culturale, la sua forma simboleggia il dipanarsi dell’esistenza che si sviluppa a partire da un momento centrale - il perno - e gradatamente si espande, articolandosi in pieghe e superfici lisce, per completare il suo ciclo e raggiungere la pienezza dell’orizzonte.

La separatezza dell’Altro e l’irruducibilità del suo desiderio che può portarlo in ogni istante su sentieri lontani dai nostri sono bocconi agrodolci, mai del tutto facili da mandar giù.
E se fosse l’apertura creativa di una vita-ventaglio il simbolo-antidoto capace di sciogliere questo eterno magone?

Qualcuno dirà che se solo avessi investito un pò di quattrini e montato un condizionatore a Ballar’home, in questo momento sarei già nel regno dei sogni (fresca, bella e addormentanta) e, soprattutto, non staremmo qui a solleticare i piedi a Winnicott.

Concordo pieamente. 
Ma che volete farci? Il pensiero nasce - per l’appunto - dall’assenza, diceva (più o meno) Bion.

Quindi, mi chiedo:
e se fosse la possibilità di inventare e volere la propria strada scoprendo il suo dipanarsi tra dossi e pianure, il sentiero capace di insegnarci la strada dell’altro e la sua libertà?

E se la "coperta" si trasformasse ad un certo punto in un ventaglio, quale orizzonte, s-copriremmo?

L’ora è tarda, l’afa è la solita.
L‘amato Morfeo mi reclama.
C’è giusto un pò di venticello serale a dar fiato alla vela, ma le nostre strade si incontreranno.
Il mio ventaglio è al suo posto, pronto anche questa notte alla traversata.





2 commenti:

  1. Splendido post. Winnicott, Bion e ... Linus: che bella compagnia a Ballar'home! Che tenera l'immagine del ventaglio che scivola a terra perchè tu scivoli tra le braccia di Morfeo ...

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  2. Grazie Maria! Buona notte e sogni d'oro anche a te! ^_^

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