Se siete in quel di Palermo, non perdetevi la mostra fotografica di Zanele Muholi, a Palazzo Ziino (via Dante, 53).
Zanele Muholi, fotografa e attivista Sudafricana, racconta gli amori difficili di donne Africane lesbiche.
Tra le donne ritratte, molte sono state vittime di discriminazioni, violenze e stupri "correttivi" in quanto donne lesbiche.
Zanele Muholi ritrae identità ferite, ma forti.
Soprattutto, racconta Amore.
Nelle sue fotografie c'è intimità, c'è il quotidiano, la tenerezza, il gioco, c'è legame.
C'è una bellezza nitida e grezza, senza edulcoranti. Mai gretta.
Ci sono i diritti inviolabili di anima e corpo.
Catturando scatti di essere - Being è il titolo di una delle due serie fotografiche esposte - Muholi decostruisce lo stereotipo di donna necessariamente eterosessuale, ipersessualizzata e attraente come moda e pornografia comandano.
Il nudo di Muholi è racconto di una scena e trasperenza dell'amore che la abita, per questo è tutt'altro che o-sceno.
In Le cose dell'Amore, Umberto Galimberti scrive:
Le fotografie esposte a Palazzo Ziino dicono molto non solo della coppia, ma anche della fiducia nell'artista, Zanele Maholi, capace di uno sguardo che contiene, celebra e racconta, senza mai violare né ostentare.
Immagini dense di un'intimità quasi contagiosa, capace di evocare nello spettatore le memorie corporee dei legami d'amore a cui deve la propria consistenza.
Il nudo di Muholi è racconto di una scena e trasperenza dell'amore che la abita, per questo è tutt'altro che o-sceno.
In Le cose dell'Amore, Umberto Galimberti scrive:
Il corpo spogliato e artificialmente prodotto per la seduzione non dispiega una scena intorno a sé, cui anche le cose dicono le sue intenzioni, ma è semplicemente messo in scena, e perciò è o-sceno, perchè offerto secondo quelle regole del gioco che lo fanno più nudo di quel che sia. Nudo della nudità di quel cerimoniale erotico che rende il corpo inespressivo, perchè ogni espressione è demandata alle vesti, agli accessori, ai gesti, alla musica, alle luci (...) per creare il desiderio al solo scopo di arrestarlo davanti alla messa in scena, dove non si celebra la trascendenza del corpo ma la sua opacità(U. Galimberti, 2004. Feltrinelli, p. 79)
Le fotografie esposte a Palazzo Ziino dicono molto non solo della coppia, ma anche della fiducia nell'artista, Zanele Maholi, capace di uno sguardo che contiene, celebra e racconta, senza mai violare né ostentare.
Immagini dense di un'intimità quasi contagiosa, capace di evocare nello spettatore le memorie corporee dei legami d'amore a cui deve la propria consistenza.
Ecco alcune delle fotografie della serie Being.
La potenza di queste immagini vale più di mille argomentazioni contro le mistificazioni di chi pontifica sull'amore e sulla libertà di essere.
Qui altre info sulla mostra a Palazzo Ziino.
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Zanele Muholi Contemporary Visual artivist |